Come già verificatosi circa sei anni fa, il mercato odierno dei polimeri sta vivendo una situazione di shortage.
Mentre in passato le cause dell’aumento dei prezzi erano per lo più di natura speculativa, oggi i motivi della carenza di materie plastiche vanno rintracciati in difficoltà di approvvigionamento e diminuzione delle importazioni, messi in difficoltà da una serie concomitante di eventi.
Non si parla solo di aumenti di prezzi. La difficoltà risiede proprio nell’approvvigionamento della materia prima: la preoccupazione dei trasformatori del mondo plastica è quella di non riuscire ad avere sufficiente materia prima per ottemperare agli impegni assunti, rischiando di dover ritardare in maniera considerevole le tempistiche di consegna del prodotto finito ai propri clienti ma anche l’impossibilità di garantire le condizioni di prezzo concordate per un periodo superiore ai 30 giorni.
Le cause dello shortage, ossia la carenza di approvvigionamento, in un mercato sono riconducibili allo scontro tra la domanda in crescita esponenziale del mercato e un’offerta che, per cause di forza maggiore, non riesce a soddisfarla.
LA DOMANDA
Analizzando la domanda, si riscontra un eccesso di richieste sulle materie prime da parte di grandi economie come India e Cina. Quest’ultima in particolare è stata la prima tra le grandi economie a ripartire dopo la crisi pandemica facendo man bassa di materie prime, così da portare alle stelle il prezzo di queste commodities.
L’OFFERTA
L’aumento della domanda non viene accompagnata però prontamente dall’offerta. Sul lato della scarsa offerta infatti, si hanno diversi problemi nell’approvvigionamento della merce.
In primis a causa dell’ondata di gelo che ha colpito gli USA provocando forti ritardi negli approvvigionamenti (per citare un dato su tutti, si consideri che il polipropilene (PP) ha registrato uno stop di produzione nel 90 % degli impianti della potenza americana a causa della perturbazione artica di inizio 2021) e secondariamente a causa di un’importante problematica di natura logistica da attribuirsi alla pandemia COVID.
Infatti, in questo momento storico, il sistema logistico mondiale si è movimentato in maniera confusa per rifornire picchi di domanda in varie parti del globo. Questo fenomeno ha provocato due conseguenze: da un lato, la forte domanda di servizi logistici ha fatto impennare i prezzi dei noli, con i trasporti che ora hanno un costo che impatta fortemente sul prezzo finale del prodotto; dall’altro ha reso difficile fornire un servizio puntuale e preciso, con i container dislocati in punti non strategici del globo che stanno provocando sempre più ritardi nelle consegne.