Bonus investimenti Mezzogiorno

Investimenti in beni strumentali

È stata prorogata fino al 31 dicembre 2022 la disciplina del credito d’imposta in favore delle imprese che acquisiscono, anche tramite leasing, beni strumentali nuovi (macchinari, impianti e attrezzature varie) per sostenere la ripresa produttiva nelle “zone assistite” ubicate nelle regioni del Mezzogiorno.

Si tratta, nel dettaglio, di:

Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata e Sardegna (con Pil pro-capite inferiore al 75% della media Ue), ammissibili alle deroghe agli aiuti di Stato previste dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vale a dire gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita è anormalmente basso oppure si ha una grave forma di sottoccupazione.

Abruzzo e Molise (con Pil pro-capite ricompreso tra il 75 e il 90% della media Ue), ammissibili alle deroghe previste dalla successiva lettera c), ossia gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.

Attività di ricerca e sviluppo

Due anni in più (2021 e 2022) anche per il credito d’imposta spettante alle imprese che operano nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo (inclusi i progetti in materia di Covid-19) direttamente afferenti a strutture produttive ubicate in quelle regioni.

La legge di bilancio 2021 è intervenuta sulla disposizione dello scorso anno, allo scopo di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo (anche in ambito Covid-19) delle imprese del Mezzogiorno. Pertanto, pure nel biennio 2021-2022, il credito d’imposta per gli investimenti in R&S spetterà loro nelle misure potenziate dal decreto “Rilancio” per il 2020:

25% per le grandi imprese, che occupano almeno 250 persone e il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro

35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro

45% per le piccole imprese, che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.

Per accedere al bonus, che è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento e che va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di maturazione del credito e in quelle successive fino a quando se ne conclude l’utilizzo, occorre presentare un’apposita comunicazione all’Agenzia delle entrate.

Il Bonus è cumulabile con il Piano Transizione 4.0 fruibile con credito d’imposta del 50%.

Fonte: Fisco Oggi