Il sottovuoto è un moderno procedimento che nasce con lo scopo di conservare più a lungo gli alimenti, mantenendo inalterato il sapore, le loro caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
Un cibo messo sottovuoto infatti, secondo la qualità del sottovuoto realizzato, può aumentare la sua durata, per un alimento come la carne anche di 5 volte in più rispetto al normale ed è un processo che si può attuare anche per la conservazione nel freezer.
Basti pensare che, in linea generale, in frigorifero le carni rosse e bianche hanno una durata di circa 2-3 giorni, mentre le stesse carni messe sottovuoto, quindi privandole di ossigeno, possono arrivare fino a 15 giorni di vita. E senza utilizzo alcuno di conservanti.
Una bella riduzione dei costi e degli sprechi!
Ma cos’è lo “Skin Packaging”?
È una tecnica basata sull’applicazione di una pellicola plastica termoretraibile a contatto con il prodotto e con la base su cui è sistemato, solitamente di cartoncino o plastica, per assicurare la chiusura ermetica della confezione. Per sigillarlo si utilizza il sottovuoto e la termosaldatura.
Il film resta perfettamente aderente all’alimento, restando infatti fermo sul vassoio, senza rilasciare umidità o acqua durante il ciclo di vita sullo scaffale.
Grazie allo skin packaging dunque, i prodotti possono venire esposti sugli scaffali anche in verticale o inclinati. Si utilizza su carne, pesce, frutta e altri alimenti come piatti pronti e di gastronomia.
Vediamo ora due diverse tecnologie per sigillare i vostri alimenti nelle vaschette: SKINPACK E OVERSKIN
La principale differenza tra skinpack e overskin sta nel fatto che nel primo tipo di confezione il prodotto è più basso del bordo della vaschetta mentre nel secondo l’alimento è più alto della vaschetta.
Questa è la distinzione più facilmente visibile tra le due confezioni ma non è sicuramente la più importante: nello skinpack infatti il film viene saldato solamente sul bordo della vaschetta aderendo al contenitore esclusivamente per il vuoto.
Nell’overskin invece il film viene fatto aderire a caldo su tutta la superficie della vaschetta, si evita così che dell’eventuale siero rilasciato dall’alimento si possa muovere, ottenendo così un effetto “seconda pelle” in un’unica confezione tridimensionale.
La diversità tra questi due packaging si riscontra anche nella tecnologia delle confezionatrici. L’overskin è fatto su termoformatrici perchè necessita di un pre-riscaldamento del film di saldatura. Inoltre la saldatura nella confezionatrice avviene tramite un soffio di aria calda.
Un’ultima grande novità è lo skinpack su cartoncino per alimenti. In questo caso la base su cui viene fatto lo skin non è una vaschetta con i bordi più o meno alti ma direttamente un cartoncino senza pareti laterali. In questo modo l’effetto tridimensionale del prodotto viene decisamente accentuato.
Riducendo evidentemente al minimo la dimensione del pack, con queste tecnologie si ottengono vantaggi di sostenibilità che vanno dalla riduzione del materiale utilizzato all’ottimizzazione dei costi di trasporto e di logistica.